L’IMMACOLATA: FEDE E ARTE
I francescani furono forti difensori del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria. Tra loro emerge la figura di Duns Scoto il quale lapidariamente affermava: “Potuit, decuit, ergo fecit”. E Cioè: <Dio poteva (far nascere immacolata la madre di Gesù); era conveniente, perciò lo fece>. In seguito Sisto IV nel 1476 adotta la festa della Concezione di Maria, Clemente XI nel 1708 la elevò a festa di precetto e infine nel 1854 Pio IX ne proclamò il dogma.
Il dipinto che oggi viene restituito al culto in questa chiesa dei Cappuccini testimonia la forte devozione presente ad Andria verso l’Immacolata. Culto presente in altre chiese come Santa Maria Vetere e la chiesa dell’Annunziata in cui operava la confraternita dell’Immacolata poi trasferitasi in Santa Maria Vetere. L’opera è di mano della bottega dei pittori De Musso o Musso di Giovinazzo, una bottega in cui lavoravano due fratelli Saverio e Giuseppe, molto attivi in terra di Bari. Loro opere sono presenti non solo nella nostra chiesa ma anche a Minervino presso la chiesa dei cappuccini, a Molfetta, a Giovinazzo e a Bitetto, presso la chiesa del beato Giacomo; tutte chiese appartenenti all’ordine francescano. Si tratta di pittori attivi entro la metà del XVIII secolo che con molta probabilità si formano alla luce della lezione di artisti napoletani come Paolo de Matteis e Luca Giordano, ma soprattutto dei loro epigoni pugliesi come Corrado Giaquinto che si forma proprio a Napoli guardando questi stessi artisti. |